Il 30 e il 31 ottobre si è svolto a Roma il G20, una conferenza che prevede l’incontro tra le principali economie mondiali; in particolare i paesi che ne prendono parte rappresentano più dell’80% del PIL mondiale e il 60% della popolazione del pianeta.

È una conferenza, che, dal 1999 si svolge ogni anno e dal 2008 prevede un vertice finale in cui sono chiamati a presenziare Capi di Stato e di Governo, e quest’anno si è svolta proprio nella capitale italiana.

Il momento storico in cui ci troviamo ha imposto l’attenzione su due temi principali: la salute globale e la crisi economica che la pandemia ha comportato; la combinazione di queste ha colpito milioni di persone ed ha ostacolato drammaticamente le catene di approvvigionamento globali, nonché la mobilità internazionale. Ha, inoltre, rallentato i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Molte tematiche sono state toccate in questi giorni, ma è interessante analizzare le conclusioni a cui i leaders sono arrivati su due tematiche: l’andamento dei mercati e dell’economica e la salute globale, che sembrano apparentemente distanti fra di loro, ma sono entrambi necessari per far sì che tutti conducano una vita decorosa.

Nel corso del 2021 l’attività economica si è ripresa a ritmo solido grazie anche al lancio dei vaccini; tuttavia, questo processo non è stato uniforme in tutti i paesi: sono ancora oggi esposti a rischi maggiori coloro che procedono più lentamente con i vaccini e che sono diffusamente soggetti alle nuove varianti del virus. Nel lungo termine l’obiettivo è quello di tutelare tutta la popolazione mondiale dalle conseguenze della crisi pandemica, in particolare donne, giovani e lavoratori precari che sono stati le fasce più colpite dalla crisi. Tutti i paesi sono concordi sul sostenere la ripresa dei propri stati, evitando qualsiasi revoca prematura delle misure di sostegno, preservando allo stesso tempo la stabilità finanziaria e la sostenibilità di lungo periodo. Le banche centrali continuano a monitorare con attenzione le dinamiche dei prezzi ed agiranno secondo necessità, evitando ribassi e ricadute negative del mercato.

La seconda tematica su cui si è intervenuti è legata alla salute globale, riconoscendo l’importanza dei vaccini quali strumenti fondamentali contro la pandemia. A questo proposito è stato specificato e sottolineato che questi sono un bene pubblico globale e che i paesi si impegneranno per garantire un accesso tempestivo, equo e universale non solo ai vaccini, ma anche alle terapie, a tutti gli stati del mondo, con particolare riguardo alle esigenze del basso e medio reddito. È questo un punto fondamentale: affinché il virus sia “meno pericoloso” è necessario che buona parte della popolazione globale sia vaccinata; per questo l’obiettivo è arrivare entro la fine del 2021 al 40% della popolazione vaccinata, mentre raggiungere il 70% entro la metà del 2022, come raccomandato all’OMS. L’imprevedibilità della pandemia ha messo in luce anche le numerose carenze che ci sono ancora sulla ricerca medica; a questo proposito l’obiettivo è rafforzare le strategie globali per sostenere la ricerca e lo sviluppo e per garantire la loro produzione e distribuzione rapida ed equa in tutto il mondo, anche implementando le filiere e ampliando e diversificando la capacità di produzione globale di vaccini a livello locale e regionale, promuovendo al contempo l’accettazione dei vaccini, la fiducia e la lotta alla disinformazione. Per raggiungere l’obiettivo è stata istituita una Task Force Congiunta Finanza-Salute del G20 finalizzata a rafforzare il dialogo e la cooperazione globale sulle questioni relative alla questione pandemica, sviluppando accordi di coordinamento tra strutture finanziarie (banche centrali, ministeri interni) e Ministeri della Salute, promuovendo l’azione collettiva, valutando e affrontando le emergenze sanitarie con l’impatto transfrontaliero e l’incoraggiamento di un’efficace gestione delle risorse.

La Task Force lavorerà e riferirà entro inizio 2022, sulle modalità per istituire uno strumento finanziario da progettare in modo inclusivo con il  ruolo centrale di coordinamento dell’OMS, guidato dal G20 e coinvolgente fin dall’inizio dei paesi a basso e medio reddito, di ulteriori partner non appartenenti al G20 e delle banche multilaterali di sviluppo, per garantire adeguati finanziamenti per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie.

Grazie alla pandemia, inoltre, si è posta l’attenzione sui servizi sanitari in generali, e si mira a rafforzare i sistemi sanitari nazionali e i servizi di assistenza sanitaria di base, alla luce delle ripercussioni della pandemia sulla salute mentale e sul benessere, a causa dell’isolamento, della disoccupazione, dell’aumento della violenza contro le donne.

Queste sono soltanto due delle tematiche trattate, che hanno visto l’attenzione, inoltre, sui paesi meno sviluppati, sull’emergenza climatica e sullo sviluppo tecnologico. Il tema della salute globale è così stato approfondito a 360 gradi: si è parlato del punto di vista medico, di salute prettamente fisica, ma anche di salute economica e della necessità di vivere in un ambiente sano.

 

 

 

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