Stati Uniti, per la maggior parte di noi luogo dove si realizzano i sogni, paese in cui si può veramente dare un cambio alla propria vita, tant’è che ormai, da decenni, sempre più persone, provenienti dal tutto il mondo, provano a varcare il confine anche solo per avere un’opportunità che magari non hanno mai avuto. Attualmente, però, la situazione sembra stia cambiando, sono sempre di più i cittadini americani che si trasferiscono nel vicino Messico, ma perché questo?Ci sono dei vantaggi per i messicani?E degli svantaggi invece?Scopriamolo insieme.

Prima di tutto bisogna fare un passo indietro di due anni per trovare le cause di questo nuovo flusso migratorio, visto che la pandemia ha portato cambiamenti radicali non solo nelle nostre abitudini, ma anche nel mondo lavorativo.

La prima causa si può racchiudere in due parole: lavoro da remoto. Alcune grandi realtà aziendali, come per esempio Microsoft, promuovevano già dieci anni fa questa nuova forma di intendere il lavoro, però per la maggior parte degli imprenditori, sembrava una sfida troppo grande non avere più dipendenti in ufficio ma dislocati in ogni parte del mondo. Invece con la pandemia si è riusciti a sdoganare il remote working nella maggior parte dei contesti aziendali, ed effettivamente lo si può notare dal sempre più crescente numero di digital nomads presenti nel mondo.

Una seconda causa deriva invece da un fattore più macroeconomico che culturale, cioè l’inflazione che assume un ruolo importante in questo scenario poiché è arrivata a livelli che non si raggiungevano dal 1980, toccando picchi che vanno oltre il 9%. I mercati principali colpiti dall’inflazione sono quelli dell’immobiliare e del mondo del lavoro, difatti il prezzo medio degli immobili ha avuto una crescita maggiore, seppur di poco, negli ultimi due anni rispetto ai precedenti otto anni.

Inoltre, è importante evidenziare che negli ultimi anni, il salario reale, che tiene in considerazione il potere d’acquisto dei lavoratori essendo dato dal rapporto tra salario nominale e livello dei prezzi, ha avuto una crescita minima nonostante l’aumento esponenziale dei salari nominali.

Le due cause viste in precedenza, hanno portato ad un nuovo flusso migratorio che comporta una serie di ripercussioni sia favorevoli che non alla popolazione messicana.

Innanzitutto, occorre precisare che la maggior parte delle persone che si stanziano nelle città del Messico sono appunto i digital nomads, forti dei lori salari negoziati nel mercato americano, quindi in valuta statunitense. Infatti, confrontando il salario medio mensile del Messico e degli Stati Uniti, si osserva che quest’ultimo è 6 volte maggiore rispetto a quello messicano, pertanto, si crea una sorta di disuguaglianza “artificiale” generata dai digital nomads e non dal governo messicano. Il paese guidato da Lopez Obrador, però, beneficia in parte di questa disuguaglianza attraverso i consumi e gli investimenti effettuati dai digital nomads americani all’interno del Paese, in particolare impulsano la creazione di nuovi posti di lavoro (per esempio con corsi di spagnolo pensati per loro) e rivalorizzano immobili storici che molto probabilmente non sarebbero mai stati ristrutturati.

Un’altra conseguenza importante, è la gentrificazione, un fenomeno definito dalla Treccani come una riqualificazione e rinnovamento di zone o quartieri cittadini, con conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili e migrazione degli abitanti originari verso altre zone urbane. Proprio quello che sta accadendo in Città del Messico, con i migranti americani che si insediano nelle zone centrali delle città mentre gli abitanti originari si trasferiscono nei quartieri appena fuori dal centro, generando un effetto a catena anche negli altri quartieri, fino a portare gli abitanti delle periferie a cambiare città a causa del costo della vita non più sostenibile per loro.

Inoltre, molti dei “gringos” si stabiliscono in maniera illegale dato che non regolarizzano la propria posizione migratoria dopo i 90 giorni di visa free, in modo da non pagare le imposte, alimentando il free riding, inteso come il beneficio di beni e servizi pubblici senza contribuire al pagamento degli stessi, e il malcontento dei cittadini locali.

In conclusione, la gentrificazione è un fenomeno sicuramente da tenere d’occhio perché non ha effetti solo prettamente economici ma anche culturali, come dimostrano i vari annunci in giro per le città in inglese e le proteste dei messicani, in più si sta espandendo anche in altri territori Latam come Porto Rico e Costa Rica.

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