Il 2020 e l’inizio del 2021 sono stati sicuramente anni in cui sia l’oro e sia la valuta digitale più famosa al mondo, il bitcoin, hanno avuto performance degne di nota. Entrambi gli assets hanno toccato i loro massimi storici. In realtà le criptovalute hanno attirato soprattutto gli speculatori, anche se sembra che il mercato abbia scelto per loro, un ruolo ben diverso da quello su cui si è dibattuto negli ultimi anni.. Non valute utili allo scambio, ma assets digitali con ambizioni di riserva di valore. In altri termini, BTC si sta dimostrando qualcosa di molto simile ad un oro digitale.
Tuttavia prima di addentrarsi in un confronto tra BTC e oro è bene comprendere cosa sia un bene rifugio e per quale motivo l’oro venga utilizzato per proteggersi contro l’inflazione.
L’oro tipicamente viene acquistato dagli investitori soprattutto nei momenti di forte instabilità del mercato e per questo viene definito come bene “rifugio”,ovvero un bene il cui valore intrinseco tende a non diminuire con l’incremento generale dei prezzi ossia con l’inflazione.
E’ bene ricordarsi inoltre che l’oro dipende anche dal livello dei tassi di interesse nominali: ovviamente se essi aumentano, gli agenti preferiranno investire in titoli di stato o in altri asset collegati ai tassi di interesse, piuttosto che comprare oro.
In uno scenario come quello attuale, in cui vi è elevata offerta di moneta( a fronte degli stimoli economici adottati dalla maggior parte dei Paesi) e di conseguenza un deprezzamento del dollaro, ci si sarebbe aspettati un considerevole apprezzamento del metallo giallo. Ma non è stato così. Infatti l’oro è continuato a salire fino ad agosto 2020 per poi scendere nei mesi successivi, come mostrato dal grafico seguente.
Trend dell’oro
Fonte: investing.com
Infatti a beneficiare della svalutazione del dollaro non è stato tanto l’oro, ma soprattutto la moneta digitale più famosa al mondo, il bitcoin. Con l’incremento della domanda dello stesso, soprattutto con fini speculativi, la criptovaluta è riuscita ad ottenere sempre più peso nei portafogli degli investitori a scapito dell’oro. Il bitcoin, ormai definito l’oro digitale almeno fino a qualche giorno fa, dopo l’ennesimo drawdown, in realtà ha comportamenti differenti dal metallo giallo.
Una delle caratteristiche che hanno portato gli analisti a considerare il BTC come un asset paragonabile al metallo giallo è la scarsità. Un indicatore sintetico di questa proprietà è il cosiddetto rapporto stock-to-flow (SF). Per l’oro lo SF è 62, il che significa che occorrerebbero 62 anni di produzione per ottenere lo stock corrente; Dai dati riportati dal Sole 24 Ore si può notare come nelle stime attuali,BTC abbia un SF molto vicino a quello dell’oro, cioè che sia scarso quanto l’oro. Tuttavia è importante tenere conto del fatto che SF dell’oro è rimasto abbastanza costante oscillando negli ultimi 50 anni tra 53 e 75, lo SF di BTC è invece crescente nel tempo a tassi decrescenti.
L’oro tende spesso a deprezzarsi quando ci si aspetta un apprezzamento dei rendimenti dei titoli di stato americani. Al contrario il bitcoin mostra una correlazione positiva con i treasury americani. Inoltre i due asset hanno volatilità completamente diverse. Infatti i drawdown del bitcoin sono mediamente 8 volte maggiori rispetto a quelli dell’oro
In conclusione è importante ricordare che entrambi gli assets sono utili per proteggersi dall’innalzamento dei prezzi ma tenendo conto di due scenari macroeconomici del tutto differenti.
L’oro infatti beneficia in presenza di aspettative di inflazione in fasi di difficoltà economica ed è questo il motivo che ha portato al suo forte rialzo fino ai massimi di agosto 2020, con l’enorme QE della Fed necessario per risanare un’economia logorata dalla pandemia. Al contrario il bitcoin tende a beneficiare dell’inflazione in momenti di ripresa economica, quando gli yield delle obbligazioni salgono. Ed è questo il motivo per cui, con l’arrivo del vaccino a novembre, il sentiment del mercato è cambiato e si è orientato verso una ripartenza. Oro e BTC condividono dunque proprietà interessanti: sono entrambi assets scarsi ed inalterabili (il primo fisicamente, il secondo digitalmente) e sono utilizzati come riserva di valore dagli utenti.
Il bitcoin non è dunque un diretto sostituto dell’oro, ma è un asset class utile soprattutto in una fase di reflazione come quella attuale o per i più temerari come oggetto di speculazione.
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