Diventare “campione europeo”, con queste parole l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, ha specificato l’obiettivo della neonata PayTech risultante dalla fusione tra le due italianissime Nexi S.p.A. e SIA S.p.A. avvenuta lo scorso 5 ottobre.

Sebbene l’accordo definitivo vedrà la luce nel prossimo dicembre, ad oggi sono state apposte le firme al memorandum of understanding che prevede la costituzione della nuova combined entity entro la prossima estate, dopo l’autorizzazione delle autorità competenti. La strada per la nascita della nuova PayTech made in Italy leader in Europa è ampiamente tracciata anche grazie al ruolo di primo piano che ha avuto e continuerà ad avere CDP, controllante di SIA S.p.A.

Si tratta di una fusione per incorporazione di SIA (valutata in questo contesto 4,6 miliardi) in Nexi. Secondo l’ipotesi allo studio, sulla base di un rapporto di cambio per il quale gli azionisti di Sia S.p.A riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni azione Sia, gli attuali azionisti di Sia riceveranno una quota del 30% circa del capitale del nuovo gruppo mentre gli attuali azionisti di Nexi ne manterranno il 70% circa. Alla fine, la partecipazione di CDP come principale azionista, attraverso Cdp Equity e Fsia, si attesterà al 25% delle quote mentre Mercury ed Intesa San Paolo manterranno, rispettivamente, il 23 e 7% con la restante quota del 40% a disposizione del mercato.

Come si legge nel comunicato relativo all’operazione, la neonata società che rimarrà quotata sul MTA sarà una nuova PayTech italiana leader in Europa, in grado di coprire l’intera catena del valore dei pagamenti digitali e di servire tutti i segmenti di mercato con la più completa ed innovativa gamma di soluzioni: dai servizi di accettazione dei pagamenti digitali per i grandi ed i piccoli merchants, alle più sofisticate soluzioni per l’omnicanalità e l’e-commerce, dall’emissione e gestione delle carte di ogni tipologia alle app di pagamento mobile, dalle soluzioni per i pagamenti digitali B2B all’open banking, dalle soluzioni per il trasporto pubblico locale alle reti interbancarie ed ai servizi di clearing e trading per le principali istituzioni italiane e internazionali. Il nuovo Gruppo sarà il maggior player dell’Europa continentale per numero di merchants, numero di carte e per numero di transazioni acquiring e di pagamento crossborder, con circa 2 milioni di merchants, circa 120 milioni di carte e un numero complessivo di transazioni annue processate pari oltre 21 miliardi.

Con questi numeri, PayTech si candida a diventare il maggior competitor sul mercato europeo delle olandesi Worldline e, come se non bastasse, l’agenzia di stampa Bloomberg riporta, di un’offerta non vincolante d’acquisto fatta pervenire sul tavolo della danese Nets da parte di Nexi.

La fusione di Nexi e Sia è inserita in un quadro europeo che vede, con il benestare degli organismi di vigilanza europei, altri grandi player aggregarsi tra loro. Detto della fusione tra Intesa San Paolo ed UBI, è da registrare in questo ultimo periodo anche la fusione tra le spagnole CaixaBank e Bankia e sullo sfondo si fanno sempre più insistenti i rumors di un’altra fusione tra UnicajaBanco e la spagnola Liberbank.

Importante è anche il segnale che viene dal governo italiano che non solo ha dato il placet all’operazione ma spera, neanche troppo velatamente, che questa fusione possa spingere verso la diffusione in Italia della moneta elettronica. Ad oggi l’Italia detiene il triste primato tra i paesi in Europa che usano meno i pagamenti elettronici: sono soltanto il 24 per cento circa del totale. Ed in quest’ottica vanno anche le parole dell’A.D. di CDP che non fa mistero del fatto che la fusione è funzionale alle strategie del governo per incentivare i pagamenti digitali.

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